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      «Avete buon tempo voi altri, che non vi pigliate briga di niente, e vi fate servire, e non avete conti da rendere. Ma io sono troppo dolce di cuore, procuro di togliere gli ostacoli, di facilitare tutto, di fare quello che gli altri vogliono, e trascuro il mio dovere, e poi mi toccano dei rimproveri, e peggio».
      «Ma per carità, non mi tenga così sulla corda; mi dica che cosa c'è».
      «Sapete voi quante e quante formalità sono necessarie per fare un matrimonio che non levi il sonno a chi lo ha fatto?»
      «Ma queste formalità non si sono già fatte?»
      «Fatte, fatte, pare a voi, perché la bestia son io che trascuro il mio dovere per non far penare la gente. Ma ora, so io quel che dico, non posso più fare a questo modo».
      «Ma via, quale è la formalità com'ella dice, che bisogni fare? La si farà subito».
      «Ecco: nessuno è contento a questo mondo: voi stavate bene colla vostra professione, libero, industrioso, col tempo avreste potuto comperarvi un luoghetto vicino al vostro e poi un altro, e a poco a poco vivere d'entrata: ecco che vi salta in capo di ammogliarvi».
      «Ma a che serve questo discorso? appunto perché Dio mi dà un poco di bene voglio maritarmi; io non son venuto adesso a domandarle un parere, ma a sapere quando mi vuol maritare».
      «Sapete voi quanti sono gl'impedimenti dirimenti?»
      «Che vuole che sappia io d'impedimenti? Mi sbrighi, mi dica che cosa manca, ed io farò tutto».
      «Error, conditio, votum, cognatio, crimen, Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, Si sis affinis...»
      «Si piglia ella giuoco di me?


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Dio Error Cultus