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      Uomini compresi della eccellenza di quello stato che allora era esaltata universalmente, altri per acquistare una considerazione alla quale non sarebbero mai giunti vivendo, come allora si diceva, nel secolo, altri per fuggire una persecuzione, per cavarsi da un impiccio, altri dopo una grande sventura, disgustati del mondo, talvolta principi o fastiditi, o atterriti del loro potere; molti perché di quelli che entrano in una carriera per la sola ragione che la vedono aperta; molti per un sentimento vero di amor di Dio e degli uomini, per l'intenzione di essere virtuosi ed utili; e questa loro intenzione (perché quando si è persuasi d'una verità bisogna dirla; l'adulazione ad una opinione predominante ha tutti i caratteri indegni di quella che si usa verso i potenti) questa loro intenzione non era una pia illusione, l'errore d'un buon cuore e d'una mente leggiera, come potrebbe parere, e come pare talvolta a chi non sa o non considera le circostanze e le idee di quei tempi: era una intenzione ragionata, formata da una osservazione delle cose reali; e in fatti con queste intenzioni molti abbracciando quello stato facevano del bene tutta la loro vita; anzi molti che sarebbero stati uomini pericolosi, che avrebbero accresciuti i mali della società, diventavano utili con quell'abito indosso. Ho fatta tutta questa tiritèra perché nessuno trovi inverisimile che fra Canziano, senza fare alcuna obbiezione, senza stupirsi, si sia incaricato di dire, nullameno che al Padre Guardiano, che s'incomodasse a portarsi da una donnicciuola che aveva bisogno di parlargli.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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