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      Quando un povero andava a raccontargli un sopruso che gli era stato fatto, ed a raccomandarsi alla sua protezione parlando come se la tenesse per sicura, come se gli fosse dovuta, il signor Ludovico si trovava quasi forzato a pigliare l'impegno, dal timore di perdere ad un tratto tutta la sua riputazione. Ma non č da domandare se in questa sua carriera aveva avuto impicci, disgusti, e pentimenti. Oltre i contrasti fortissimi, i pericoli, le inimicizie crescenti, le spese per le quali aveva molto diffalcato del suo patrimonio; egli si trovava poi spesso anche in lite colla sua coscienza, la quale come abbiam detto era sincera e bene intenzionata. Talvolta colui che veniva a richiamarsi, e che bisognava torre da un impegno, non valeva niente meglio del suo persecutore, ed esaminando ben bene i fatti dell'una e dell'altra parte si sarebbe trovato che se uno meritava la galea l'altro avrebbe dovuto andare a fargli compagnia: talvolta il caso era chiaro, il ricorrente era onesto, e meritava soccorso davvero; ma che? pigliata in mano la sua causa, per opporsi ad una batteria di raggiri, di soprusi, di violenze, di busse, Ludovico aveva dovuto mettere in opera tanti raggiri, tanti soprusi, tante violenze, menar tanto le mani egli stesso che terminato l'affare, ripensando ai casi suoi, egli si rimaneva con un nemico potente di pių, con molti quattrini di meno, e con dei rimorsi alla coscienza. Questo dopo una vittoria, non dico niente poi delle sconfitte: e furono molte. Era poi tormentato dall'idea del biasimo che gli era dato da molti d'imprudente e di accattabrighe, invece della lode ch'egli si sarebbe aspettata.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Ludovico Ludovico