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      Guardati dal trovarti in casa quando questa sfortunata farà loro ripetere i comandamenti di Dio, e dirà loro: non fare omicidio. Potrai tu ricordare con tua moglie, le speranze e le traversie che hanno preceduto il tuo matrimonio: potrete voi dire una volta: ma Dio ci ha ajutati? Quand'ella si sveglierà al tuo fianco, penserà tremando che è coricata con uno che ha ucciso; e quando la collera più leggera, un primo moto d'impazienza apparirà sul tuo volto; ella crederà di scorgervi le prime tracce dell'omicidio. No Fermo; vedi: è notte; io già son colpevole di avere indugiato a tornare al convento; ma io non mi parto di qui se tu non mi giuri in faccia a quella Vergine» (e accennò una immagine attaccata al muro della stanza) «di aver deposto ogni pensiero di vendetta».
      «Io per lei ho tutta la stima, ma colui...»
      «Ti parlo io per me? Che hai tu a perdonarmi? A colui, sì a colui tu devi perdonare. Io te l'ho detto, e tu non hai più scusa: la maledizione del cielo cadrebbe sopra di te. Tu sei giovane e più robusto di me, ma se tu non vuoi gettare a terra un vecchio che non ti ha fatto mai del male, tu non uscirai di qui prima d'aver fatto quel giuramento».
      Fermo esitava; Agnese stava attonita ed in aspettazione colla bocca aperta. «Ebbene Fermo» disse Lucia, come costretta, ed in modo che il Padre non intendesse tutto il senso delle sue parole: «fate quel che vi dice quest'uomo del Signore, ed io vi prometto che io farò tutto quello che si potrà, tutto quello che vorrete perch'io possa esser vostra moglie».


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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