«No no: aspettate un momento; torno con la risposta».
Così dicendo richiuse la finestra: a questo punto Agnese si spiccò dai promessi, e detto sotto voce a Lucia: «coraggio: è un momento; come a far cavare un dente», venne a porsi dinanzi la fronte della casa, aspettando che Perpetua aprisse per far vista di passare.
Perpetua venne infatti tostamente, aperse la porta, e disse: «dove siete?» Quando i due fratelli si mostravano, Agnese passò dinanzi a loro, e salutò Perpetua fermandosi un momento sui due piedi.
«Buona sera, Agnese», disse Perpetua, «donde a quest'ora?»
«Vengo dalla filanda», rispose Agnese, «e se sapeste... mi sono indugiata appunto in grazia vostra».
«Oh perché?» rispose Perpetua: indi rivolta ai due fratelli: «entrate», disse, «ed aspettate che vengo anch'io». Quegli entrarono.
«Perché», ripigliò Agnese, «una donna, pettegola! non sanno le cose e voglion parlare... credereste? si ostinava a dire che non vi siete sposata con Beppo perch'egli non vi ha voluto. Io sosteneva che voi l'avete rifiutato...»
«Certo sono stata io, ma chi è costei?»
«Questo non fa... ma non potete credere quanto mi sia spiaciuto di non saper ben bene tutta la storia per confonder colei».
«Bugiarda, bugiarda», disse Perpetua. «È una bugiarderia, la più nera. Sentite, come andò la faccenda: e ho testimonj, vedete. Ehi, Tonio, socchiudete la porta, e salite pure ch'io verrò poi». Tonio rispose di dentro che sì. Perpetua cominciò la sua storia, e Agnese si avviò passo passo verso l'angolo della casa opposto a quello dietro cui erano in agguato i due giovani, e quando pur passo passo vi fu giunta, lo voltò seguita da Perpetua: e voltatolo tossì per dar segno.
| |
Agnese Lucia Perpetua Agnese Perpetua Agnese Perpetua Agnese Perpetua Agnese Beppo Perpetua Tonio Agnese Perpetua
|