Pagina (174/802)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Voi non lo avete toccato; ed io sono rimasto, rispondendovi, in quella sfera dove vi siete posto: abbiam ciarlato di fuori, come si usa. Che se volete veder qualche cosa sul fondo della quistione, andate di grazia a quegli scrittori di cui abbiam fatto cenno; o pure pensateci un po' seriamente voi stesso.
      - Pensarci? Per giungere a queste belle conseguenze? Sappiate che, a porre insieme le idee di un Vandalo e d'una donnicciuola...
      - Sparisci; e torniamo alla storia.
      -----------
      Dove siamo? Il nostro autore non lo dice, anzi protesta di non volerlo dire. Abbiam già avvertito che delle due classi fra le quali era divisa la società al suo tempo, di circospetti cioè e di facinorosi, d'uomini che avevano, e d'uomini che facevano paura, egli apparteneva alla prima. La sua timida discrezione raddoppia però a questo punto della narrazione: e il progresso della narrazione stessa ne fa vedere il motivo. Le avventure di Lucia nel suo novello soggiorno si trovano implicate con intrighi tenebrosi, rematici, misteriosi, terribili, di persone che deggiono essere state potenti, e imparentate assai: e l'autore si scopre impacciato tra il desiderio di raccontare quello che sa, e il terrore di offendere di quelle famiglie il mormorare contra le quali era un peccato punito in questo mondo. Quindi egli va col calzare del piombo, e narrando i fatti, sopprime tutte le indicazioni che potrebbero servir di filo a trovar le persone, e fra queste indicazioni anche quella del luogo. Ma in questa parte almeno egli non è stato destro abbastanza, e noi possiamo annunziare senza timore d'ingannarci il luogo dove si è fermata Lucia: poiché l'autore senza avvedersene ci ha dato un filo che condurrebbe alla scoperta anche un ragazzo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Vandalo Lucia Lucia