In questo stato di guerra mentale giunse Geltrudina a quella età così critica, che separa l'adolescenza dalla giovinezza; a quella età, in cui una potenza misteriosa entra nell'animo, solleva, ingrandisce, adorna, rinvigorisce, raddoppia di forza tutte le inclinazioni e tutte le idee che vi trova. Assoluta innocenza di pensiero; massime e pratiche di Religione ragionata; occupazioni utili e interessanti, esercizj frequenti e dilettevoli del corpo, confidenza rispettosa e libera nei parenti o negli educatori, sono i mezzi sicuri per trascorrere impunemente quella età perigliosa, e per formare una mente tranquilla, saggia, e forte contra i pericoli della giovinezza e di tutta la vita. Ma le circostanze della povera Geltrude erano ben diverse: tutto tendeva per essa a realizzare ogni pericolo di quella età e a renderla turbolenta, e funesta per l'avvenire. Pochissimi lavori, e lo studio del canto sopra parole d'una lingua sconosciuta, non erano esercizj che potessero impadronirsi della mente di Geltrude, e trattenerla dal vagare in un mondo ideale. Gli esercizj corporali consistevano in un giro quotidiano dell'orto claustrale. La confidenza e la comunicazione delle idee era quale può trovarsi con persone le quali non pensano a conoscere un animo per dirigerlo nella sua scelta, ma a fissarlo in una scelta già destinata.
E, quanto alla Religione, ciò che è in essa di più essenziale, di più intimo, ciò che fa resistere alle passioni, e vincerle con una dolcezza superiore d'assai a quella che le passioni soddisfatte possono arrecare, ciò che preserva dalla corruttela, e mette in avvertenza anche contra i pericoli non conosciuti, non era stato mai istillato né meno insegnato alla picciola Geltrude; anzi il suo intelletto era stato nodrito di pensieri opposti affatto alla Religione.
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