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      Geltrude che alla prima proposta di quel fatto, ne aveva conceputo tanto orrore, risoluta ora di obbedire allo spirito infernale che la possedeva, non avrebbe voluto che altri mostrasse più ardore, più prontezza, più sagacità nel farlo; Geltrude avvezza ad essere strascinata, e a far sempre qualche cosa di più di ciò che sul principio aveva ricusato di fare, rispose tosto che pigliava essa l'impegno, che ne aveva i mezzi più di chicchessia. Le altre triste protestarono tosto che esse erano pronte a secondarla in tutto. Egidio le chiese se essa avrebbe saputo far andare Lucia sola in una strada solitaria. «Domani», rispose Geltrude. «Domani è troppo presto», disse Egidio; «la rete non potrà esser tesa che dopo domani». «Dopo domani», rispose ancora Geltrude. La congrega si sciolse, ed Egidio corse tosto a spedire un messo al Conte del Sagrato, per chiedergli i bravi dei quali avevano convenuto. Il messo partì nella notte stessa, giunse all'alba al castello; il Conte diede tosto gli ordini ai bravi che dovevano andare all'impresa: impose loro di obbedire ad Egidio, e di non nominarlo, di aspettare i suoi comandi, e di non andare a casa sua né di cercarlo in alcun luogo, e i bravi scesero all'Adda, e s'imbarcarono. Nello stesso tempo spedì egli una carrozza leggiera da viaggio con un cocchiere quale conveniva a tal signore; gli ordinò di farsi tragittare su un altro punto del fiume, di non mostrare di avere alcuna relazione con quegli altri amici che partivano, di appostarsi vicino a Monza nel luogo che era indicato nella lettera di Egidio, e di aspettare pure gli ordini di questo.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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