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      Il marito della nostra eroina episodica fu di quelli che rimasero.
      Quando poi il Conte, carico già di delitti, e bandito capitalmente venne ad abitare stabilmente il castello, che fu per lui un asilo ed un campo allo stesso tempo, per condurvi quella vita della quale abbiamo dato un cenno, è facile immaginarsi quale dovesse essere allora l'attività e l'obbedienza di coloro che stavano al suo servizio e presso a lui. La sciagurata fu madre di una figlia che a suo tempo fu sposata ad uno scherano del Conte, e di due figli che furono scherani, e furono soprannominati il Nato-in-casa e lo Spettinato. Alla morte del marito, ella rimase senza servizio determinato, ma destinata a tutti quelli, che potevano essere prestati da una donna accostumata com'ell'era. Tener disposto il pranzo pei bravi a qualunque ora tornassero da una spedizione, medicare i feriti, accudire insomma ad essi, era la sua occupazione più ordinaria: quasi tutte le sue idee erano ricavate dai loro colloquj; ma tutte erano dominate da una idea principale, quella di non dispiacere al padrone. Le impressioni della infanzia l'avevano abituata ad una riverenza tremante per lui, vissuta ai suoi servizj ella non poteva immaginare che fuori di lui vi potesse essere per essa un asilo, un sostegno; e aveva tanto inteso dire, tanto aveva veduto degli effetti della collera di lui, che il minimo grado di quella collera la metteva in un'angoscia mortale. In tutto ciò che ella aveva a fare e a dire non aveva quindi da gran tempo altra cura che di accontentarlo, ogni altra regola taceva dinanzi a questo unico interesse che era quasi divenuto un istinto: anzi ogni altra regola si era a poco a poco quasi smarrita affatto dalle sue idee.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Conte Conte Nato-in-casa Spettinato