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      .. quando mi si presentarono in su la via, (al mio Superiore e ad un Signore tanto discreto, dico tutto) mi si presentarono faccia a faccia, come sono solo io ora dinanzi a Vossignoria illustrissima, due uomini, per parlare onestamente, con certi visi... parevano coloro che posero San Vincenzo su la graticola; con archibugi, pistole, spadoni, spuntoni..., parati a festa insomma... Vossignoria non ha mai veduto nulla di somigliante, e mi si affacciarono, dico, mi fermarono, e mi intimarono in nome d'un certo Signore (i nomi non servono a nulla) che io mi guardassi bene, per quanto aveva cara la vita (mi pare che fosse un parlar chiaro) dal fare quel tal matrimonio. Ecco la storia genuina. Io adunque ho stimato che l'ostinarmi contra la forza sarebbe stato un dare occasione a costoro di commettere un sacrilegio, e che, io mi sarei renduto reo d'un vero suicidio».
      «Non avete avuto altro motivo?» domandò pacatamente Federigo.
      «Non basta, Monsignore?» replicò Don Abbondio. «O forse mi sono male spiegato: dico che se avessi fatto il matrimonio, costoro mi avrebbero data una schioppettata nella schiena. Eh! Monsignore
      «E vi par questa una ragione bastante per ommettere un dovere preciso?»
      «No?» disse precipitosamente Don Abbondio con una sorpresa tanto viva che quasi sarebbe paruta stizza. «La pelle! la pelle! non è una ragione bastante?»
      Il Cardinale, alzando gli occhi in faccia a Don Abbondio disse con una indegnazione composta: «Ma quando vi siete presentato alla Chiesa, alla Chiesa dei martiri per ricevere questa missione che esercitate, quando avete assunti volontariamente questi doveri del ministero, la Chiesa vi ha ella fatto conto della pelle?


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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