La parola che suona alto, che signoreggia in quelle dolorose circostanze è quella della irriflessione: ma cessata la carestia, cessano tutti i discorsi: nessuno ne vuol più parlare né sentire a parlare: i libri, se quell'epoca ne ha prodotti che trattino di quella materia, sono per lo più un soggetto di contraddizione per un momento, e rimangono dopo quasi dimenticati: la società è in quel caso simile ad un povero scapestrato, il quale trovandosi all'estremo, non ha parlato d'altro che di novissimi e di penitenza: convalescente accoglie ancora il prete per urbanità; guarito allontana da sè tutti i pensieri di quel momento del terrore.
Cessi il cielo che alcuno rinfacci ostilmente l'ignoranza ad un popolo che non ha mai avuto maestri né ozio, l'irritazione fanatica ad un popolo che non trova pane col suo lavoro. Ma quegli che meritano rimproveri acerbi, e severi, quegli che per bene loro e d'altrui vorrebbero essere sborbottati come ragazzacci caparbj, tanto che si correggessero, sono coloro, i quali potrebbero meditare a loro agio sui fatti simili, esaminare le conseguenze, i giudizj, i sistemi che ne hanno cavati gli scrittori, pesare le osservazioni e le opinioni, e procacciarsi così una opinione ragionata; e non lo fanno mai; ma al momento del serra serra escono in campo a sentenziare furiosamente, cominciano a pensare con la voce e studiano dalla cattedra, coprono, vilipendono, calunniano le voci che nascono da un antico pensiero, ripetono, in un linguaggio meno incolto e più strano i giudizj storti, le idee appassionate del popolo, e diffondono ed accrescono la stortura e la passione, si oppongono ferocemente a tutti quei raziocinj che potrebbero illuminare l'opinione dell'universale sulla natura e sulla misura del male, ricondurre gli spiriti ad una riflessione più tranquilla, e stornare quelle risoluzioni che lo peggiorano: e infervorati in queste degne imprese, non si spaventano col pensiero della loro ignoranza; anzi ne cavano argomento di gloria, e di fiducia; e a tutte le obiezioni, (o alla metà delle obiezioni perché di rado lasciano terminare una frase ad un galantuomo) rispondono con quell'inverecondo sproposito: «noi non vogliamo teorie»; non riflettendo nemmeno che quelle che essi sputano tutto il dì sono pur teorie, diverse da quelle dei loro avversarj, in ciò soltanto che non sono fondate sulla cognizione, o almeno sulla ricerca dei fatti.
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