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      Tanto è vero che all'uomo già impacciato ogni cosa è nuovo impaccio; e che ogni movimento, che si dà ad una matassa scompigliata per ravviarne il bandolo, può far nascere nuovi nodi. Ciò che rendeva più critica la situazione di Fermo, era l'essere egli affatto nuovo della città, dimodoché non sapeva nemmeno per qual porta si uscisse per pigliare la via sulla quale egli voleva porsi, e gli conveniva chiedere a dirittura la via di Bergamo; inchiesta sospetta, che poteva attirare gli sguardi sopra di lui, e rimetterlo in guaj. Giacché la sedizione che era stata la salute di Fermo, cominciava appena a rialzare il capo, in qualche angolo della città; e in tutto il rimanente la forza era tuttavia nelle mani avvezze ad usarla: e per comprimere appunto la sedizione nel suo ricominciare, e per disperderla, giravano ronde di soldati, e sbucavano da ogni parte i colleghi di coloro che i liberatori di Fermo avevan posti in fuga: e se per disgrazia quegli stessi si fossero di nuovo abbattuti in Fermo, e lo avessero afferrato, e' poteva scuotere, e guaire, qui non v'era da sperare soccorso.
      Finalmente, come la necessità aguzza l'ingegno, Fermo, adocchiato uno che veniva in gran fretta, si risolvette di voltarsi a lui, stimando giudiziosamente che l'uomo premuroso d'andare ad una sua faccenda, risponde tosto e direttamente a chi lo interroga, perché quello è il modo più spiccio per isbrigarsene. Fattosegli dunque a canto gli disse: «in grazia, signore: quale è la strada che conduce a Bergamo?


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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