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      «Ma oggi, che cosa è accaduto?»
      «Ah oggi», disse il mercante, sedendo. «D'oggi non sapete niente?»
      «Niente».
      «Niente davvero? dunque vi racconterò io. Oste, il mio boccone solito, e presto, perché voglio coricarmi subito, e domattina pormi in viaggio per tempo. Oggi, poco mancò che la giornata non fosse brusca, come quella di jeri. Ma, un po' colle buone, un po' colle cattive... m'intendete eh? olio ed aceto; e si fa l'insalata».
      «In fine che cosa è accaduto?» domandarono in una volta due o tre di quegli ansiosi.
      «Abbiate pazienza», disse il mercante, «che se l'oste mi darà di che ammollare le labbra, vi conterò tutto».
      «Oh bravo!»
      L'oste portò la refezione: il mercante si versò un bicchier di vino, si accarezzò la barba e lo tracannò: e trinciando la vivanda che gli era stata imbandita, cominciò la sua narrazione e la continuò mangiando; mentre i suoi conoscenti stavano intorno alla tavola con le bocche aperte; e Fermo in disparte, senza far vista di dar molta attenzione, ascoltava però con più ansia e sospensione degli altri.
      «Dovete dunque sapere», cominciò il mercante, «che questa mattina per tempo cominciarono a congregarsi molti furfanti, gente senza casa né tetto, di quelli che jeri avevan fatto tutto il chiasso; e si misero a girare in troppa per la città, per far numero, e tornar da capo. Da principio fecero bravate e insolenze dove capitavano, far le corna alle spalle ai soldati, fare i visacci ai galantuomini, rompere il muso ai birri: in un luogo strapparono dalle mani dei birri uno che era menato su: un capo popolo che aveva predicato jeri che si avessero a scannare tutti i signori, e tutti i bottegaj: pezzo di briccone! ma se v'incappa, gli medicheranno il pomo d'Adamo con un sovatto.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Fermo Adamo