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      Quando parve a costoro d'aver fatto popolo a bastanza, andarono alla casa del vicario, dove jeri avevano fatte tutte quelle belle prodezze, ma» (e qui a guisa d'interjezione fece con la lingua quel suono con cui i cocchieri usano di dare ai cavalli il segnale della partenza).
      «Ma?» dissero gli ascoltatori.
      «Ma», continuò il mercante, «trovarono la via sbarrata, e dietro le sbarre una buona confraternita di micheletti cogli archibugi spianati, e i calci appoggiati ai mustacchi: e... che cosa avreste fatto voi altri?»
      «Tornare indietro».
      «Benone: così fecero anch'essi; ma quando furono al Cordusio, dinanzi a quel forno che jeri avevano cominciato a saccheggiare; dite mò, se non sono birbi: si distribuiva il pane pulitamente; v'erano dei buoni cavalieri che invigilavano perché tutto andasse in ordine: e costoro: «dalli dalli, saccheggio, saccheggio»: in un momento, cavalieri, fornaj, avventori, tutti sossopra, chi qua, chi là; e cominciò il saccheggio che durò poco, perché poco v'era da rubare. Quando non rimasero più che le panche e gli utensili; «fuoco, fuoco», si cominciò a gridare; tavole, madie, imposte, tutto il legname si pigliava a furore per portarlo in mezzo al Cordusio e dargli il fuoco. Ma un dannato peggio di tutti gli altri, dite un po' che proposta diabolica mise in campo?»
      «Che?...»
      «Che? di abbruciar tutto nella casa, e la casa insieme. Ma un galantuomo ebbe una ispirazione del cielo: entrò nella casa, salì le scale, e trovato per buona sorte un gran crocifisso, lo appese fuori d'una finestra, e v'accese intorno due candele, che aveva tolte da capo del letto del fornajo.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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