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      Mi pare che la cosa sia evidente».
      «Intanto», disse il signor Lucio, «senza tutti questi argomenti, col semplice buon senso, tutti i galantuomini, e il popolo stesso sanno benissimo che questo contagio è un sogno».
      «Non lo sanno; perdoni», rispose Don Ferrante, «lo indovinano, a caso, come atomi senza cervello che girando senza sapere dove, concorressero a comporre una figura regolare. Mi dica un po' di grazia, se sapranno poi dire la cagione vera di questa mortalità».
      «Oh bella!» disse il signor Lucio; «la cagione è chiara: in tutti i tempi si muore; in alcuni le morti sono più frequenti perché v'ha più malattie; e questo è il caso nostro».
      «Sì», disse Don Ferrante; «ma le malattie, la cagione prima delle malattie?»
      «Nè qui pure c'è sotto gran misterio», rispose il signor Lucio: «la carestia, la mala vita hanno cagionate le malattie».
      «Tutto bene», disse Don Ferrante, «ma la cagione prima?»
      «Io non so che cosa ella intenda per cagione prima», disse Don Lucio.
      «Ora, vede ella se bisogna poi ricorrere alla scienza», disse Don Ferrante. «Per trovare la cagione prima delle malattie, della carestia, di tutti questi infortunj, quella che spiega tutto e che fa tutto, bisogna andar molto in fondo, anzi molto in alto, bisogna cercarla negli aspetti dei pianeti. Perché non si vuol fare come il volgo, che guarda in su, vede le stelle, e le considera come tante capocchie di spilli confitti in un torsello: ha bene inteso dire che le stelle influiscono, ma non va poi a cercare né come né quando.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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