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      È cosa degna di osservazione come tutte quelle guerre si rassomiglino: in tutte i difensori furono costretti a variare ad ogni momento il sistema della difesa; ad abbandonare ogni giorno argomenti proposti con somma fidanza, e ad inventarne dei nuovi, a misura che i primi erano malconci, e renduti inservibili. Alcuni di quei nuovi argomenti furono talvolta molto ingegnosi; ma per chi voleva riflettere, l'epoca stessa della scoperta era un pregiudizio contro di essi; poiché sarebbe cosa troppo strana che dopo cento o dugent'anni di persuasione e di consenso in una opinione si trovino tutto ad un tratto le ragioni fondamentali che la fanno esser vera. Un altro punto notabile di conformità che hanno avuto quelle guerre fu questo, che sempre si sono andati a scavare, un po' tardi, tutti i richiami antichi contra quelle idee, per far vedere che lo scrittore il quale veniva in campo a combatterle, non diceva nulla di nuovo. E quelli che si presero di tali brighe, non s'avvedevano che era un darsi della scure in sul piè: venivano a provare che la verità era già stata annunziata da molto tempo, che era stata posta loro dinanzi, e che essi non l'avevano avvertita, o l'avevano rifiutata avvertitamente.
      Ma una storia siffatta, oltre la curiosità, potrebbe avere anche uno scopo importante. Osservando riunite tante opinioni false e credute si verrebbero certamente a scoprire molti caratteri generali, comuni a tutte, così nella indole loro, come nel modo con cui sono invalse, nelle circostanze che le hanno fatte ricevere e sostenere, nei rapporti loro con altre opinioni, o con interessi, eccetera.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802