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      .. l'ho avuto dai suoi come un pegno di pace, e di perdono. Ah! se avessi potuto prenderlo dalle sue mani! Prendi», - e porse il pane a Fermo - «conservalo ora tu: è il dono ch'io posso lasciarti per mia memoria. E se, come spero, Iddio ti vuol condurre per quella via alla quale pare che Egli ti avesse chiamato, se tu sarai padre; mostra questo pane ai tuoi figli, conta loro la mia trista storia, di' loro che preghino pel povero capuccino, che morì pentito. Saranno provocati, saranno offesi; di' loro che perdonino sempre, sempre, tutto, tutto. Tu rimani a vivere in un secolo doloroso: i giorni che noi veggiamo son cattivi; quei che si preparano saranno peggiori: i figli dei provocatori, dei superbi, dei violenti, lo saranno più dei padri loro. Gran Dio! questo flagello non corregge il mondo: è una grandine che percuote una vigna già maledetta: tanti grappoli abbatte; e quei che rimangono, son più tristi, più agresti, più guasti di prima. Tu stesso, o Fermo, tu stesso, qui dove l'uomo non dovrebbe aver cuore che per la misericordia, tu odiavi ancora!»
      Fermo non disse nulla, ma il suo volto esprimeva il pentimento.
      «Or va», disse il padre alzandosi, «Iddio benedica le tue ricerche».
      «Vuol dire, padre, ch'io la troverò?» richiese Fermo ansiosamente, come se parlasse ad uomo che ne potesse saper più di lui.
      «Cercala con perseveranza», rispose il padre, «cercala con fiducia, e con rassegnazione. Iddio può fare che tu la trovi, ma non te l'ha promesso. Ti ha promesso di perdonare tutti i tuoi falli, se tu perdoni a chi t'ha offeso, ti ha promesso di renderti felice per sempre al fine di questa vita, se tu osservi la sua legge.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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