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      Partite, per amor del cielo; e non vi ricordate di me, che quando pregate il Signore».
      «Lucia!» disse Fermo con tuono riposato e solenne egli pure; «noi siamo due poveri figliuoli senza studio: quel brav'uomo, quel gran religioso, quel nostro padre, il padre Cristoforo...»
      «Ebbene?»
      «È qui, nel lazzeretto, ad assistere gli appestati».
      «È qui!» disse Lucia: «ah! non mi fa maraviglia: oh se potessi vederlo, sentir la sua voce! È egli sano?»
      «È in piedi», disse Fermo, «ma il suo volto... Dio voglia che sieno gli anni, e le fatiche!»
      «Voi l'avete veduto!» disse Lucia.
      «L'ho veduto, e gli ho parlato», rispose Fermo: «egli mi ha fatto animo, a cercarvi, mi ha fatto promettere che tornerei a rendergli conto delle mie ricerche. Corro da lui: egli ci ha sempre ajutati; e spero che ci ajuterà anche in questa occasione».
      «Che dite voi? che volete ch'egli faccia? preghiamo Dio che ci ajuti... che vi ajuti a sopportare. Ditegli che io ho sempre pregato per lui; che se può venga a trovarmi, a consolarmi, e voi... voi...» - Non tornate più qui per amor del cielo, - voleva ella dire, ma non lo disse. Dopo fatto quel voto, Lucia aveva sempre creduto di essersi legata irrevocabilmente, e non aveva supposto mai che alcuna autorità potesse annullare un patto col cielo; aveva rispinto come colpevole il pensiero stesso, e non aveva mai confidato a persona il suo doloroso segreto. Ma quando Fermo parlò d'una speranza nel padre Cristoforo, quella stessa speranza confusa entrò nel cuore di Lucia; le balenò nella mente un: - chi sa?


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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