Pagina (344/798)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      – disse un altro.
      – Io? – soggiunse un terzo: – se per caso mi fossi trovato in Milano, avrei lasciato imperfetto qualunque affare, e sarei tornato subito a casa mia. Ho moglie e figliuoli; e poi, dico la verità, i baccani non mi piacciono.
      A questo punto, l'oste, ch'era stato anche lui a sentire, anḍ verso l'altra cima della tavola, per veder cosa faceva quel forestiero. Renzo colse l'occasione, chiaṃ l'oste con un cenno, gli chiese il conto, lo salḍ senza tirare, quantunque l'acque fossero molto basse; e, senza far altri discorsi, anḍ diritto all'uscio, pasṣ la soglia, e, a guida della Provvidenza, s'incammiṇ dalla parte opposta a quella per cui era venuto.
      CAPITOLO XVIIBasta spesso una voglia, per non lasciar ben avere un uomo; pensate poi due alla volta, l'una in guerra coll'altra. Il povero Renzo n'aveva, da molte ore, due tali in corpo, come sapete: la voglia di correre, e quella di star nascosto: e le sciagurate parole del mercante gli avevano accresciuta oltremodo l'una e l'altra a un colpo. Dunque la sua avventura aveva fatto chiasso; dunque lo volevano a qualunque patto; chi sa quanti birri erano in campo per dargli la caccia! quali ordini erano stati spediti di frugar ne' paesi, nell'osterie, per le strade! Pensava benś che finalmente i birri che lo conoscevano, eran due soli, e che il nome non lo portava scritto in fronte; ma gli tornavano in mente certe storie che aveva sentite raccontare, di fuggitivi colti e scoperti per istrane combinazioni, riconosciuti all'andare, all'aria sospettosa, ad altri segnali impensati: tutto gli faceva ombra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I promessi sposi
di Alessandro Manzoni
pagine 798

   





Milano Provvidenza Renzo