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      Portata la notizia colassú, tuonò il cannone d'avviso. Ecco quindi in vista i fanali di due vapori da guerra.
      - A momenti un battaglione di regii avvilupperà tra due fuochi il corpo del comandante e fors'anche il nostro.
      - Il comandante lo sa.
      - Appiattandoci dietro il ciglione superiore alla strada, potremo, benché pochi, cogliere all'impensata il battaglione nel suo passaggio, fulminarlo a bruciapelo, sbaragliarlo e vendicarci dell'impresa mancata.
      - L'ordine preciso è di guadagnare la montagna. Terremo però d'occhio il battaglione per tutelare i nostri se in ritardo. Cerchiamo una guida al primo casolare.
      - Ne ho due meco.
      Collocate sentinelle morte a corta distanza dalla strada, volteggiammo sulla sinistra sin che avemmo certezza che il grosso della colonna pervenne in sicura parte e che il battaglione passò oltre. Poscia, rivalicato il torrente, si cominciò l'ascesa per luogo dirupato e talora quasi insuperabile, figurandosi a parapetti. Se il buio e l'esagerata opinione delle nostre forze, siccome risapemmo dai prigionieri, non trattenevano il nemico dall'inseguirci, eravamo perduti. In quei frangenti desideravamo le scale che, diventate impaccio, furono abbandonate. Montando l'uno sull'altro, superammo i parapetti. All'ultimo dei nostri rimasto si sporgeva dall'alto un fucile ch'ei afferrava a due mani, e, stampando passi scivolanti sul parapetto, venivagli fatto di alzarsi sino alla portata delle braccia d'altri soldati che tiravanlo al nuovo stadio. Affranti dalla fatica, grondanti di sudore, si proseguì fino a notte alta quel sentiero da camosci.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232