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      - Sento il fluido animale del prosciutto che s'accosta, disse un soldato.
      - Ed il fluido vegetale del pane che l'accompagna, soggiunse un secondo.
      Col cannocchiale del maggiore speculai i provvidenziali quadrupedi, ed annunciai due barili. Un flauto a questa novella modulò dolcemente le note del brindisi nell'Ernani:
      Allegri beviamo...
      .
      - Un flauto! sclamai con gioconda sorpresa.
      - È un giovane volontario bergamasco, sorse a narrarmi un vicino, che inneggia alla lieta fortuna. L'Orfeo della spedizione. Ha sempre marciato e combattuto col flauto in tasca.
      Il cavaliero, le mule, i barili, il flauto, i presagiti prosciutti mutarono d'incanto in tripudio le prime malinconie. Il flautista, finito il brindisi, suonò una polka, che ballarono parecchie coppie di soldati. Altri con voci combinate e fuse insieme l'accompagnavano benissimo a guisa di violoncelli e di contrabbassi. Sembravamo una brigata di virtuosi ad una festività campestre, anziché un povero manipolo di patrioti militanti, avventurato fra quattordicimila nemici, diviso da' suoi per un ordine di fortificazioni, per la flotta e pel mare. L'Jonio e il Tirreno con onda purpurea, baciando i lidi della Sicilia, la quale, avviluppata da una nebbia di luce d'oro, pareva palpitasse in quel misterioso amplesso, l'indefinibile mormorio delle foreste di faggi, ond'era chiomata l'erta vicina che propagavasi sulla pianura in suono di note vocali, davano colore e tono a quell'idillio.
      Frattanto arrivò il cavaliere.
      Noi l'abbiamo amorevolmente circondato, e gli facemmo magnifiche accoglienze.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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