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      Quel mattino tutti i soldati vispi e ciarlieri aggiravansi nudi e crudi intorno al ruscello, da essi denominato il Giordano, altri bagnandosi, altri risciacquando le camicie o sbattendole su qualche sasso, o distendendole al sole. Una buona dormita, il bagno, il bucato, e la prima zuppa calda con brodo di prosciutto distribuita poi, li abilitarono a nuove gesta.
      Nel consiglio dei Dodici si discusse naturalmente, il medesimo mattino, la nostra situazione. Volgeva il settimo giorno dallo sbarco: esigui gli aiuti calabresi; veruna notizia di Garibaldi; sfiduciate le ultime lettere del Comitato di Reggio; incertissimi i viveri, quasi sempre rapiti dal nemico; e finite le munizioni.
      Riversiamoci nella Calabria citeriore, propose il capitano Salomone, appena tornato dalle solite escursioni per istudiare i luoghi, com'egli solea dire, e collocare gli avamposti. Gli avamposti costituivano la sua idea fissa, e quando noi, dopo una giornata di cammino, ci sentivamo rifiniti e rotte le ossa, egli tranquillamente si addossava la cura di descrivere un cerchio di sei o sette miglia di montagna "per istudiare i luoghi e collocare gli avamposti". Nato abruzzese, partecipava alla natura ferrea degli orsi, suoi compaesani. - Penetriamo nel Cosentino; al nostro mostrarci, quelle fiere popolazioni sorgeranno e conquisteremo a Garibaldi un lido per l'approdo, e gli daremo una provincia per l'azione. Che cosa ci ripromettiamo fra questi burroni e questi boschi deserti? Qui noi possiamo gettare i nostri denti dietro le spalle come Cadmo, ma non ne nasceranno patrioti armati.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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