La nostra missione in questi luoghi è compiuta.
Il colonnello Plutino, a cui non garbavano le nostre scorrerie temerarie sull'esempio di Bagnara, e ancora meno sarebbegli garbato vedere il rivale sollevato sugli scudi nella Calabria citeriore, si oppose energicamente a quel disegno, asserendo problematica l'influenza del preopinante.
Questa frase dura ruppe il vaso delle ire distillate in segreto, e i due colonnelli si saettarono parole crudeli con pallide labbra. Richiamatili all'argomento e consigliati di risolvere le questioni personali su altro terreno, Plutino ricuperò la calma consueta, e suggerì di ripiegare su Gerace, forzando il nemico a distaccare dalla sua base d'operazione considerevoli forze per inseguirci sulle rive dell'Jonio. - In tale forma eviteremo, egli conchiudeva, d'essere tagliati a pezzi ai passi di Mileto e di Monteleone, prima d'arrivare a Cosenza, e staremo a campo in terre popolose e liberali. Accresciute le nostre file, potremo stendere la mano ai patrioti di Catanzaro e stabilire in questa città il focolare dell'insurrezione delle tre Calabrie. - Ieri, io così parlai, piombando su Bagnara, provvedemmo all'ambulanza, dimani troveremo altrove la munizione. Il nemico è laggiù allo stretto; al di là vi sono i nostri che anelano di tragittarlo. Noi non gli daremo posa sin che non l'avremo in buona parte attirato quassù. Che importa se esso quivi ne circuirà, batterà, distruggerà, purché venga fatto a una legione di sbarcare? Il piano ci dà patate discrete, l'erta chiare, fresche e dolci acque.
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