Pagina (70/232)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le pubbliche magistrature sono dignità tradizionali nella mia famiglia.
      - Che magistratura esercitavate voi quando i vostri concittadini uccisero Romeo? ripigliò Salomone.
      - Ah! Romeo, buon'anima. Peccato che la memoria di lui... Tant'è, la sua riputazione rimase macchiata.
      - Macchiata! sciagurato sgherro borbonico, proruppe Salomone colle pugna chiuse.
      - Macchiata, eccellenza, proseguì il segretario in atteggiamento supplichevole e con aria ingenua, dalle calunnie del governo di Ferdinando II. Perla d'uomo Romeo! Posso attestarne, perché fui suo carceriere in altri tempi ... Ecco don Saverio!
      Il sindaco ci accolse graziosamente, fornì la nostra truppa di viveri e ci volle ospiti suoi.
      Naturale curiosità punse la moltitudine in grande frequenza verso il castagneto ad ammirarvi quei terribili garibaldini, onde la fama aveva divulgate cose portentose, nelle quali entrò senza punto di dubbio la coda del diavolo. Erano laceri, scottati dal sole, smagriti dai disagi, ma in ogni soldato discernevansi ben presto i lineamenti, il contegno e i modi del gentiluomo.
      Distribuiti una razione di vino, di pane, di salame fettato e sigari, pagata sul luogo ogni cosa da ciascheduno con alto stupore della folla spettatrice, svanirono a poco a poco i reciproci sospetti, principiarono a fraternizzare insieme i nostri ed il popolo, e fatte venire le due bande musicali, la solennità religiosa e la processione per la Madonna tramutaronsi in una festa da ballo che si protrasse sino a notte. Cantarono inni patriottici insegnati e appresi al momento; e con questo musicale apostolato, colle furlane, colle monferrine e colla tarantella le turbe si accesero d'entusiasmo italico.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





Romeo Salomone Salomone Ferdinando II Romeo Saverio Madonna