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      Gli slancio contro il cavallo, che impennatosi lo toglie all'occhio dei suoi e gli saetto a mezza voce: - Ti taglio la gola, manigoldo! - Ond'egli ammutolì.
      Gli ufficiali intanto comunicarono a noi e alla brigata la risoluzione di rimettersi al voto del proprio generale per passare con Garibaldi o rimanere alle bandiere.
      E Nullo:
      - Venga il generale! conducete qui il generale.
      - Il generale, io soggiungo, comunicherà la sua decisione a Garibaldi. Accompagniamolo a Garibaldi.
      Il generale Briganti fu rinvenuto in chiesa, mentre recitava il rosario. Narravasi dopo che vi avesse cercato asilo nell'idea che la brigata fosse avviluppata e senza scampo. L'aspetto ed il contegno di lui smentiano, in mia opinione, la diceria.
      Al suo comparire noi gli movemmo incontro con segni di rispetto.
      - Generale, fece Nullo con militare concisione, v'intimo di seguirci per trattare col dittatore Garibaldi i termini della resa della vostra brigata. Il dittatore trovasi costì dappresso alla testa dell'esercito.
      Il generale, soggiogato dall'accento energico, dall'occhio fiero e dai baffi magiari di Nullo, ma, suppongo, ancora e veramente più dalla scrollata disciplina dei suoi che l'accolsero fra gli evviva a Garibaldi, rispose con sereno ciglio:
      Figliuoli miei, con tutto il piacere!
      Nullo ed io gli cavalcammo ai lati, da tergo una mano di lancieri.
      Briganti oltrepassava i sessant'anni; bell'uomo, d'aspetto marziale, garbato ed affabile.
      - Ben contento, continuò parlando, di conoscere il glorioso vostro capo, bravi giovanotti.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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