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      - Signor dittatore, la cena in tavola, disse mia moglie svegliandomi. Come Nerone avreste incendiata la vostra Roma, se non levavo in tempo il sigaro caduto sulle lenzuola.
      Il signor L..., rinvenuto dal sindaco, fornì la mensa di pane, di vino e d'un piatto di calamari e di naselli pescati appositamente. Trattandosi d'un uffiziale di Garibaldi, i pescatori del luogo volontieri diedero mano alle reti nell'insolita ora, e per tutta ricompensa vollero vedermi, assicurarsi ch'ero uomo come gli altri uomini, e, secondo la consuetudine delle Sicilie, baciarmi la mano. Il signor L..., che interrogai sullo stato dell'isola, ripetè le notizie di gravi torbidi in Forio sparse al mattino dal sindaco, e soltanto aggiunse che il battello a vapore, il quale salpa da Forio a mezzodì e soffermasi a Borgo d'Ischia per Napoli alle due, non ricomparve, che Borgo e i territori di Casamicciola e di Lacco favoreggiavano caldamente la causa d'Italia e Garibaldi.
      Ingiunsi al sindaco di spedire immantinenti una staffetta a' suoi amici in Forio avvertendoli del mio sbarco, e mandai ordine al comandante la guarda nazionale di Borgo di distaccare alle sette del mattino una compagnia per una passeggiata militare verso Casamicciola e mezza compagnia per girare il monte Epomeo al lato opposto fino a tre miglia da Forio e incaricai il signor L... di procurarci le cavalcature.
      L'isola è un gigantesco cono vulcanico, la cui base ha un circuito di diciotto miglia, e il vertice elevasi all'altezza del Vesuvio. Questo cono si appella monte Epomeo.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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