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      Quindi l'altr'ieri sera una turba di popolo, eccitata dagli emuli di lui, irruppe irritatissima verso le sue case imprecando e minacciando. In quell'impeto scattò qualche colpo di fucile e di pistola; ed egli si sottrasse destramente al pubblico risentimento, e col favore dell'oscurità gli è venuto fatto di gettarsi in una barca, d'irsene a Pozzuoli e di là a Napoli. Se l'hanno rispettato nel vostro ingresso in Forio, ciò avvenne per ossequio a Vostra Eccellenza.
      - Ma la reazione borbonica? io dimandai.
      - Nessuna reazione al mondo, nessun fatto all'infuori di quanto esposi. Gli abitanti di Forio caldeggiano la libertà e adorano Garibaldi. Il sindaco ha calunniata la sua città.
      Gli astanti accennarono affermativamente alle parole dell'oratore, tranne uno solo:
      - Il signor B... è uomo ambizioso, questi rispose, e il sentimento della vendetta talvolta lo acceca; ma ponete a calcolo, Eccellenza, i molti e influenti partigiani di lui, il disinteresse e l'integrità sua, la valentia nell'amministrazione della cosa pubblica.
      La rivelazione inattesa e difficilmente indovinabile del sottotenente lumeggiò senza misericordia il lato grottesco e ridicolo della mia arringa melodrammatica. - Sindaco empio! mormorai fra i denti.
      Dissimulando alla meglio lo stato mio deplorabile di quel momento, mi congratulai della levità dell'evento, promisi riparazione pronta, li pregai di deporre alla porta il loro nome e il loro indirizzo, e con leggero inchino li accomiatai.
      Rimasto soletto, dovetti sorridere della burla, beatissimo del resto che la fosse una burla.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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