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      - Voi dovete espiare le colpe commesse come magistrato.
      - Saprò espiarle degnamente, da gentiluomo.
      - Non basta. Dovete saperle espiare da patriota.
      - E come?
      - Accettando il comando della guardia. Eccovi il brevetto di nomina che vi ho firmato.
      - Colonnello, pretendete l'impossibile.
      - La vostra colpa esige la maggior punizione, e questa è la punizione che v'infliggo in virtù della mia autorità. Oggi vi attendo a pranzo in assisa di capitano.
      E senza concedergli agio a più lungo dialogo, lo salutai ed ei si ritrasse.
      Immediatamente trasmisi, col mezzo del sergente, al signor R... il decreto della sua nomina a sindaco di Forio, e l'accompagnai con lettera cortese, avvertendolo che io stesso mi riserbavo di ricevere in persona la risposta di accettazione, in casa sua.
      La notizia in un attimo corse la città e vi suscitò gioia universale. Il popolo riaffollatosi nuovamente sulla piazza battendo le mani e vociando Viva Garibaldi! Viva la libertà! insistette che mi accostassi alla finestra. Io dissi ch'ero venuto a compiere un'opera di riparazione e anche di conciliazione, perché giustizia e amore ispiravano la missione emancipatrice di Garibaldi; che in un paese come Forio, non solcato da fazioni avverse alla redenzione d'Italia, gli odi privati, nati e inveleniti nei tempi tristi della oppressione, dovevano scomparire in un'opera fraterna di rinnovamento nazionale; che perciò nominai sindaco il signor R... (applausi prolungati), nominai comandante della guardia il signor B... Silenzio profondo per alquanti secondi; e poscia s'intesero alcuni sì qua e là, finalmente un sì generale.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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