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      Frattanto esplorate i disegni e i movimenti del nemico.
      Il pover'uomo, carezzandosi la testa calva e acconciando dalla nuca verso le tempia i radi capelli grigi, avea il sembiante di persona oppressa dal presentimento che i cafoni gliel'avrebbero fra poco cimata e confitta in una picca. - Voi mi sagrificate! borbottò con voce suffusa da un gemito.
      Accompagnandolo alla carrozza lo confortavo con l'adagio che "un bel morir tutta la vita onora". Però quell'afflitto d'un tratto si rifece snello, e pel súbito fulgore degli occhi scopersi dalla punta, di un'ala il pensiero d'irsene a Napoli per altra via. Sedutosi con tutto agio, e da quell'accorto ch'egli era, mi disse, con aria di persona rassegnata:
      - Avrei preferito di andare in compagnia vostra, come voi proponeste. Indi al cocchiere: Gennariello, per Boiano.
      Nel punto medesimo sopraggiunse un caporale, fatto chiamare da me, tosto che sospettai il segreto divisamento del mio nobile amico.
      - Monta in cassetta, per Boiano, ai servigi del signor maggiore sino al nostro arrivo.
      E rivolto a quest'ultimo con viso sorridente gli feci:
      - Arrivedello!
      Il caporale poi mi raccontò che nell'atto della partenza il gentiluomo mormorò fra i denti al mio indirizzo:
      - Mannaggio all'anima tua!
      Avviati i due battaglioni, il mattino susseguente li arrivammo e li oltrepassammo colla nostra carrozza, viaggiando a Campobasso oltre Appennino. Raccogliticci e nuovi ai combattimenti, quei soldati avevano aspetto non troppo marziale e rassicurante.
      - Se disponessi di due battaglioni dei nostri Lombardi, osservò Nullo, mi assumerei d'entrare in Isernia cum citharis bene sonantibus.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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