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      Colà la gola si spalanca, la consolare cala dalla costa all'alveo del Tiferno e lo traversa; i tiri sempre più discosti e innocenti grado grado cessarono. Conceduto qualche respiro ai cavalli e acceso il sigaro:
      - Senza di lei, mi fece Pietro, partito fra l'ammirazione e la gioia, io non ci sarei passato per Dio! e non so di chi altri ci sarebbe passato. Ora possiamo contare d'essere nati due volte a questo mondo.
      Nondimeno, sino a Cantalupo sovrastava il pericolo d'una imboscata, e benché si progredisse in sull'avviso, estimavamo oggimai un gingillo qualunque sbaraglio. Ma la consolazione d'avere campata prodigiosamente la vita in tanto frangente ci amareggiavano il ricordarci degli amici trucidati, l'ignota fine dei rimanenti e la scena nuova per noi della sconfitta. Contristati dalla pietà, dalla incertezza e dall'umiliazione, a mezzanotte s'entrò in Boiano. Sulla piazza, una pattuglia della guardia nazionale ci fermò e le chiedemmo ansiosamente novelle e risapemmo che alcuni erano arrivati. Smontati alla stalla, sparsa di cavalli sdraiati con tale abbandono che parevano spirati, volai alla casa del gentiluomo, con cuore trepidante. Sedeva egli sul letto sgomento e livido come una larva, con l'orecchio teso, immaginando cafoni ad ogni ala di vento. Eppure, memore dell'ingrato scherzo di Maddaloni e della catilinaria della vigilia, nel rivedermi dopo la dispersione e la ruina, un lampo di soddisfazione guizzò negli occhi incavati, e un fuggitivo sogghigno gli contrasse gli angoli della bocca.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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