Guardate, guardate quell'altera che passa daccanto alla poverella e le getta uno sguardo di dispregio perché non ha i ricamati dentelli. I dentelli, gli arazzi che ornano la dimora di colei furono comperati coll'oro di prezzolati amori, e coll'altro vinto in una partita del Lansquenet su di quell'uomo addolorato che ora, sotto la porta del Caffè, si passa la mano negli scomposti capelli. In quelle circostanze si levano al cielo i sibili, gli urli, gli schiamazzi spietati d'inzaccherati monelli che danno la baja ad un gobbo dal naso camuso, mentre difila ad essi accanto una quasi processione di giovanetti cui l'educazione rese di già seri, pensosi, uomini, e che abbattendosi ad un vecchio debile aprono rispettosamente le fila per dargli libero varco. Nel mezzo a quella piazza sono due uomini che si stringono calorosamente le destre. Eglino guardano tutta questa scena e ne riportano una ferita nel cuore; l'uno traduce il suo dolore nella parola ritmica, forma il quadro della Società, pone a nudo i contrari lati, e fa piangere e fremere; l'altro suda a conciliare cosiffatti contrari, e colla soluzione del Problema, a sollevare l'Umanità! In fondo a quel trivio avanza lentamente un Filosofo, Vate della domane, il quale sullo scheletro della formola spargerà la bellezza e farà circolare la vita. - Passioni così diverse furono unificate jeri a sera, in teatro, da un semplice canto. Per bearsi dell'Arte anche il misero risparmiò un obolo, anche i mesti scordarono le angosce, seppellirono il dolore nel profondo del petto, e nell'Ideale della Melodia anche gl'ignobili si purificarono.
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