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      Ma nella Musica, o che il vostro cuore sia occupato dalla Scienza, o che venga agitato dall'Amore, sempre la melodia saprà penetrare nel suo fuoco e scuoterlo profondamente, e sempre il cuore rinverrà i suoi palpiti in quel canto; anzi a quel modo che i sentimenti del nostro animo delineano, configurano il canto, parimente questo porge vita maggiore ai sentimenti medesimi. Ciò rende la Musica Arte universale, e le assicura, accanto alla Poesia, un certo primato pei secoli dei secoli. Nella Festa dell'Uomo nessun'Arte meglio di essa può rendere l'essenza riposta dall'Uomo, intendo l'anelito indefinito di sconfinare, e però gli uomini di opposte tendenze l'amano nientedimeno con pari calore. Platone e i barbari del Nord, il giurista Thibaut e il povero villanzone, tutti amano passionatamente quest'Arte, la quale oggi predomina in ispezie, perché oggi trova il suolo acconcio in un Secolo non mai pago delle scoperte fatte, e nell'Uomo renduto più intimo e profondo dalla Coscienza invigorita nelle lotte annose e continue. V'hanno alcuni i quali spiegano la subordinazione in cui la Musica era tenuta appresso gli Antichi, dicendo che a quei tempi ella era povera di mezzi: ma a costoro io domanderei il perché del loro perché, voglio dire la ragione che impedì di perfezionare e arricchire la Musica a quegli stessi uomini che porsero tanta bellezza alla pietra e a' colori. È bene di persuadersi che la vera spiegazione di un fatto è da rinvenire nei penetrali dell'anima umana, anzi che nelle esteriori combinazioni, le quali son prodotte da


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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