Nientedimeno io li ho rimasti tali quali erano, per dimostrare, che se rigetto il fare leccato dei pedanti, non è mica per non sapere, ma piuttosto per non volere, e come conseguenza di un sistema sulla lingua il quale ha messo fortemente le barbe nella mia mente. E se ne' miei Saggi di Critica Storica mi adoperai a scrivere in istile a soggetti scientifici conveniente (da altri detto matematico) in queste pagine spero che siavi quel calore conveniente e soggetti presso che artistici. E così facendo mi affido che le anime calde e giovanili sentiranno che le ideali categorie non hanno estinto in me quel fuoco del sentimento il quale è necessario per vivificarle ed incarnarle. No, il mio cuore batte franco e il mio petto è ansante di gioja sotto l'ala, non ferrea, ma benefica della Ragione. Chi sente incompostamente, irrazionalmente non si dice che sente, ma che si muove per istinto animalesco.
A qualche obbiezione mossa contro il mio modo generale di considerare l'Arte, la Storia la Scienza, esposto ne' detti Saggi, io non rispondo altrimenti che continuando nella medesima via; il che reco ad atto con questo libro; e mi reputo troppo avventurato che per confutare le mie idee si abbia da gridare contro la Scienza presente, anzi contro tutta l'Età moderna. In verità io non avrei mai osato di sperare l'onore che mi vien fatto a questo modo, ma né anche avrei creduto che s'incontrasse alcuno sì leggiero da stimare che in poche carte, con vuote declamazioni e fanciullesco sarcasmo, si potessero abbattere que' Principii che l'Umanità ha acquistato a traverso i Secoli.
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