Alcuna volta la mia solitudine è allegrata dal bacio, dalla stretta di mano di un amico leale, e ciò mi rincora più che non m'opprima il circostante bujo e assordi il romorìo de' flutti sottoposti. La vera Scienza trionferà, ecco il grido che manda sovente il Genio che mi sorregge. Così nelle tempeste della vita io divento uomo, mi fo tetragono; e quando veggo vacillare il Vero e sento strisciar dattorno la serpe velenosa, è là un Cristo dello Steuben per consolarmi e porgermi forza.
Mi si consenta che io dica un'altra parola sulle mie tendenze. Rileggendo queste carte mi accorgo di essere stato qualche volta alquanto duro e forse superbo di troppo, il che mi accora grandemente, poiché io sento di essere un atomo nell'oceano del Sapere, un umile propugnatore del Vero. Venero profondamente qualunque uomo studia con leale coscienza, e non mi sento mai da più di chi reca un modesto tributo all'Altare della Scienza; ma confesso che a temprar duramente la mia penna non poco concorre lo sdegno che io sento verso il letterario mercato che da taluni si va facendo. Vilipesa io veggo da costoro ogni nobile idea, professati impudentemente gli errori più scempi, onde rientro nella mia Coscienza e mi rincoro. Inoltre porto fede che non vi sia scrittore il quale non senta l'opera ch'egli reca ad atto e non creda di giovare l'universale, senza di che io non so per qual cagione egli scriva o stampi un libro che stima poca cosa; onde quegli atti di modestia ch'egli va facendo innanzi al pubblico, son falsi e inverecondi.
| |
Scienza Genio Vero Cristo Steuben Sapere Vero Altare Scienza Coscienza
|