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      Ed infatti, dove che le altre Arti si acconciano con forme visibili, essa con quella materia che sfugge al tatto, si pone in comunicazione più diretta co' penetrali dell'animo nostro. Io non so che cosa sia, ma egli è pur certo che noi moderni all'udire un canto soave e passionato, sentiamo scendere nell'anima una cotal mestizia e dolcezza, che scuote e commuove maravigliosamente i nostri sensi. Cosiffatta sensazione la Musica produce meglio che non facciano le altre Arti, solo perché essa movendo dall'animo, all'animo appieno s'indirizza.
      Consimile alla vita dell'Individuo fu la vita dell'Umanità e quella dell'Arte. Come l'uomo sciogliendosi dal sensibile si ritira nel profondo dell'anima, del pari l'Arte mosse assottigliando il suo elemento esteriore; di sorta che la Musica, la quale, come dicemmo, fra le Arti dello spazio e del tempo rivela uno stato più intimo dell'animo, e pone in uso l'elemento più spirituale, per necessità dovè predominare a' nostri tempi, in cui la società si trova essere in altezza maggiore che fosse mai. Né qui mi si adduca in contrario l'uso che gli antichi fecero della Musica. So bene che gli storici della Musica ci raccontano di quest'Arte insino ai tempi che precessero il Diluvio; e so puranche che gli Egizi, gli Ebrei, i Greci, i Romani la coltivarono. Ma si ponga mente, non dico alla povertà de' suoi mezzi, il che è noto abbastanza, ma alla subordinazione in cui era tenuta, e si vedrà per fermo che solo nello stato più sviluppato de' nostri sentimenti, essa poteva acquistare l'assoluto predominio.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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