E se ciascuno converrà, il che avviene di rado, che quel canto sia passionato e pieno di amore, alcuno nondimeno ivi rinverrà un amore malinconico, altri un amore sereno, ed altri infine un amore travagliato. Il che se avviene ancora, ma in modo meno discorde, della Pittura, per lo contrario avviene tenuissimamente nella Scoltura e nella Poesia, perché questa se l'amore è malinconico lo designerà colla parola malinconico, e per lo meno non cadrà dubbio sulla natura speciale della passione; e quella rivelando un sentimento che si fa tutto esteriore e si pone alla vista d'ognuno, non darà molto agio allo spettatore di penetrare nell'intimo, e d'interpetrare a suo modo quel che l'Arte non giunse a scolpire. Onde sono meglio accomodate a determinare l'idea estrinseca. Ma quanto si è alla Pittura, e più specialmente alla Musica, queste intendendo a rivelare un sentimento troppo intimo, lasciano muovere nelle loro opere qualche cosa che sfugge a' colori, al suono, e che lo Spirito dello spettatore afferra e sottopone alla condizione del proprio animo. Da ciò proviene puranche la quasi impossibile effettuazione di una scientifica Critica musicale. So bene che il critico della Musica può assegnare il momento che nella Storia dell'Arte rappresenta questo o quel maestro, la scuola che segue, i mezzi di cui si avvale e il modo tecnico con cui conduce un pezzo, ma è impossibile che in riguardo alla determinazione del sentimento egli possa enunciare qualche cosa dimostrabile. Il critico di Musica non prima si fa a determinare il sentimento del canto, che egli ricade nella sfera delle sensazioni soltanto a lui proprie.
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