Con ciò noi ritorniamo, ma in diverso modo, alla simbolica dell'Arte.
Il simbolo è un obbietto sensibile incapace di rivelare appieno una idea, perché potendo ricevere svariatissime significazioni, non determina con precisione il suo contenuto. Facciamo caso si ponga il leone come simbolo della magnanimità, egli è ben chiaro che il leone potendo esprimere puranche la forza, non è una chiara e adeguata forma della magnanimità. Secondo il simbolo si compose la Civiltà orientale. Lo Spirito nel suo corso storico è come un cerchio, il quale si affretta e s'indirizza infaticabilmente a ridursi su di sé, ma arricchito di tutte quelle conoscenze che acquistò nel suo viaggio. Nella simbolica noi scorgiamo l'obbietto esteriore inadeguato a colorire l'idea, e di presente vediamo la musica incapace a determinare il sentimento intimo, e ridestare presso di noi novellamente il simbolo; ma colla differenza che nella simbolica lo Spirito dichiarava la sua impotenza, e nella Musica fa testimonianza della sua vittoria. Laonde se io chiamo la Musica l'Arte in cui lo Spirito va dividendosi da qualunque sensibile, non intendo abbassarla, ma glorificarla. Essa viene ultima nel tempo fra le Arti, perché destinata ad aiutare il compiuto sviluppo dello Spirito, onde come il suo carattere indeterminato la fa decadere nel campo dell'Arte, eziandio le porge un posto più spirituale di quello delle altre Arti nel teatro ove il pensiero trionfa.
E' si conosce facilmente per chi medita le storie delle Arti, come ogni Arte nel suo sviluppo storico raggiunge un punto di eccellenza nel quale è il suo Ideale, e come allorché l'Arte trapassa quel punto, nascono le epoche di transizione di un'Arte ad un'altra.
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