D'altro canto intendo benanche che a proporzione che la Musica viene conoscendo il segreto delle armonie, e vien superando le difficoltà infinite che si provano in questa via, consegue puranche la vita maggiore del sentimento: in tal guisa che sono consorti e correlativi il progredire dell'armonia e l'avanzare della melodia. Onde s'inferisce che il compositore non giunge a poter esprimere il sentimento prima che egli acquisti la facoltà di signoreggiare l'elemento tecnico dell'Arte sua.
E per fermo se il sentimento nella Musica ha d'uopo del suono per vivificarsi, è ben chiaro che innanzi al tempo della sviluppata armonia, non può tener luogo, in verità, la splendida e pura luce del sentimento intimo. Alle Arti tutte, per diverse ch'esse sieno, è necessario l'andare per questa via, a fine di porre in opera la loro perfezione, e dalla Pittura, l'Arte più vicina alla Musica, ci può venir fatto di trarre un esempio. Raffaello, il Tiziano, il Correggio, ecc., mediante i quali la Pittura pervenne alla sua eccellenza, infondendo ne' loro dipinti quella divina purità, fecero progredire insieme l'Arte del colorito, del disegno, della prospettiva, delle ombre, ecc.; ma si ponga ancora mente a' momenti che precessero la venuta di questi sommi, e si vedrà l'elemento tecnico della Pittura venirsi perfezionando coll'andare del tempo. Così il Cimabue intende a perfezionare il disegno de' Bizatini, il Giotto cangia il modo di preparare i colori, il Masaccio insieme alla ricerca del chiaroscuro fa di arrotondire e distribuire meglio le figure, e Leonardo da Vinci ed il Perugino renduti padroni del segreto della natura, lasciano sgombro il varco a Raffaello.
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