Ma le due parti avverse volendo difendere un punto di vista esclusivo, per sforzi ch'esse facciano, non vengono giammai a capo di trovare il bandolo, e solo dopo che il tempo riduce i vecchi amatori di Musica a brontolare in silenzio, poiché disperano di poter frenare quell'andazzo maledetto, e fa sereni gli avversari confidenti nella ottenuta vittoria, viene la Scienza, la quale assegna a ciascuna parte il posto conveniente, ed armonizzando le contrarie opinioni genera la vera soluzione. In tali questioni adunque ciascuna parte ha il suo torto e la sua ragione puranche.
I Piccinisti aveano ragione di affermare che nella pura melodia stesse la Musica ideale, ma aveano torto a volere che la Musica si rimanesse immobile in questo punto, e non seguisse l'incedere della Società; per lo contrario i Gluckisti aveano il torto asseverando che la Musica vera consista nella verità drammatica, ma ben si apponevano dicendo che la Musica dovesse uscire da quel momento antecedente, e procedere innanzi ad incorporarsi col Dramma. Questo periodo, benché di decadenza, è pur necessario; né si può frapporre ostacolo che non faccia giungere la Musica a questa condizione novella. Onde il torto di ciascuna parte consisteva nel credere ch'essa sola fosse la verità, e la ragione stava nell'essere davvero ciascuna opinione una parte di quella verità concreta che risulta dall'armonia di entrambe.
Dall'intero di questo discorso e da quel che abbiam detto parlando della Musica, si scorgerà chiaramente come oggi la Riflessione è tanto maggiore che essa si fosse agli altri tempi, che trascina seco ogni sfera dell'Arte, e la sottopone a quella sua prosastica natura, capacissima a render languido l'ingenuo e ridente fiore dell'Arte ideale.
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