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      Ora tornando in via, dico, che la nuova Scuola italiana si può definire il progressivo assoggettarsi dell'elemento lirico al drammatico. Nel Rossini al tentativo di sottoporre la Musica al Dramma si sposano ancora, la libera melodia e i voli indipendenti: nel Bellini rifiorisce quell'amore divino che rese sì amate le Musiche dell'antica Scuola, ma vi traspare puranche l'alunno del nuovo moto musicale: nel Donizzetti, in alcune sue opere, acquista maggior rilievo la Musica drammatica, sinché nel Mercadante e nel Verdi, ma in ispecie in quest'ultimo, il nuovo avviamento trova la sua forma compiuta.
      Intendo di lasciare da parte il discorrere a dilungo di questi Maestri, perché a volerli analizzare acconciamente si richiederebbe un ampio lavoro per ciascuno, ed io qui ho in animo, anzi che tessere una Storia della Musica, di presentare de' tratti generali, i quali sieno atti a porgere una migliore determinazione a que' pensieri generali esposti nel discorso sulla Musica in se stessa, e ad assegnare solamente le categorie in cui vanno a posarsi i precipui periodi dell'Arte musicale.
      Or siccome adoperammo bene spesso in questo discorso la parola decadenza, e siccome questa suona male, io il so, per l'abuso fattosene, così credo acconcio dichiarare brevemente quel che intendo per essa. Ma ciò sia detto come per incidente. La decadenza di un'Arte qualunque non è la prova che gli Artisti che la effettuano sieno incapaci di sostener l'Arte nel suo apogeo, e che questa per proprio difetto volga in ruina.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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