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      Forse l'antico Maestro, securo della sua titanica forza, abbandonerà i suoi ozi, si getterà in mezzo alla mischia e scompiglierà la nuova legione usando delle armi medesime di questa? Ciò non interviene nell’Arte. L’Artista quando è grande, quando ha segnato davvero un’Era novella, non cangia stile, non usa lo scalpello de’ suoi successori. Né da questo rimutamento il ritiene infantile testardaggine, ma piuttosto la natura del suo animo, il quale vede l’Arte racchiusa nella forma che egli le ha data, e rigetta ogni ulteriore svolgimento. Il Kant verso gli ultimi anni della sua vita non comprendeva le critiche degli altri pensatori. Egli stesso scriveva al Reinhold, nel 1794, che da tre anni l’età aveva renduto il suo Spirito incapace di cogliere l’incatenamento e il sistema delle idee altrui. Ora se noi ci rechiamo alla memoria la grande facilità dell’ingegno del Kant, e le opere che dettò nella vecchiezza, come a dire il suo Disegno di Pace perpetua, i lavori sul Preteso diritto di mentire per l’Umanità, e sulla Rivalità delle Facoltà, le quali opere rivelano una mente vigorosa, ci accorgeremo agevolmente che quel che impediva il Kant di comprendere gli altrui pensieri, era l’essersi affatto intrinsecato col proprio Sistema. Nientedimeno egli aprì quella via che si è continuata sino all’Hegel. Ora se ciò interviene nella Scienza, la quale ha per istrumento la fredda meditazione, e quanto più non interverrà nell’Arte, in cui domina il sentimento caldo ed esclusivo? Mi si obbietterà che il Rossigni ha tentata la nuova via ed ha scritto il Guglielmo Tell.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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