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      A questo modo la Tragedia è finita al 1°. Atto, imperocché i caratteri si pongono con tanta ruvidezza che si distruggono in pari tempo. Nientedimeno sonovi ancora quattro atti da percorrere. Che resta all'Autore? Tener modo che i personaggi disfoghino la loro ira in ingiurie sempre nuove, sempre più pungenti, sino a quando dalle contumelie si passa al brando. Indi il difetto di azione, e da ciò le tre unità. Noi leggiamo Alfieri con amore perché egli adagia le proprie passioni in un'età e su di alcuni eroi che sopportano il duro pondo, ma se egli avesse dovuto tragediare Giulietta e Romeo, la Francesca da Rimini, la Pia dei Tolomei, allora non si potrebbe resistere allo sconcio di vedere la modesta Pia coll'elmo e col coturno romano. Con minor durezza incontra l'istesso al Mercadante.
      E ciò è ben naturale. Gl'Italiani sono un aggregato d'Individui. Divisi dalla vita politica ed esteriore si compongono un mondo tutto proprio; tanto che la Scienza, le credenze politiche e religiose sono sistemi individuali, il grido di una coscienza separata dal mondo. I nostri riformatori religiosi parlano a se stessi o ai pochi, dove che gli Alemanni traducono nella vita dello Stato i loro pensamenti. Il Bruno apre la via alla Scienza moderna, ma per gl'Italiani il suo Panteismo è consunto dal rogo che incenerì l'ardito novatore, dove che i Tedeschi ne svegliano le scintille, lo fecondano e lo bevono largamente. Il Vico è pianta esotica sul suolo napoletano. Ora se il consorzio genera la pieghevolezza, l'individualismo produce la rigidezza; se l'associazione fa sì che nelle opere di ciascuno s'infiltrino gli elementi estranei, tanto che s'imitino sino gli altrui modi, d'altra banda l'austera solitudine di necessità opera che noi portiamo in tutto quel che facciamo noi stessi, i nostri capricci, il mondo che ci siam formato, la nostra soggettività. Onde l'Inglese, l'Alemanno come lo Shakspeare e il Goethe possono meditare lungamente il soggetto, e sottoporre se all'Arte, ma il caldo sentimento italiano, la dura forza individuale imprime la propria orma sul soggetto.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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