Tutte hanno il cuore temprato a carità cristiana, e chi non l'ha si converte. Il Lirismo adunque si muove in fondo all'Arte moderna.
Rivolgendomi alla Musica dico che l'anima beffarda del Rossini penetra in tutte le sue Opere. Il Rossini al pari del Goethe compone con fronte serena e col fuoco alle mani, di sorta che tu vedi muovere sulla scena alcune bellissime ombre, ma quasi mai una viva creatura vittima della passione traboccante. L'anima sua non perde mai la serenità, tanto che egli crea uno Stabat allegro e facile, e non mesto e profondo. Fantasia ariostesca, ma anche ironia ariostesca ha il Rossini. E dietro ai personaggi tragici parmi sempre di scorgere Figaro che li beffa. Di fatti nella scena finale dell'Otello, quando questi si appresta ad uccidere Desdemona, parmi, se la memoria non falla, che l'orchestra faccia un motivo del Barbiere. Gli è vero che la Musica è indeterminata, ma non è manco vero che chi applica un motivo buffo alla situazione eminentemente tragica dell'Otello, rivela un'anima che ride di tutto. Il difetto di passione profonda e questa fredda ironia che comprende tutti i caratteri manifestano l'intimo dell'artista, il quale per tal cagione non ha prodotto nulla di più bello del Barbiere. Qui la sua maniera diviene stile vero e caratteristico. Il Bellini non ha che una corda, l'amore malinconico. Come il Leopardi in tutti i suoi versi non fa che lamentarsi della Natura, dell'Uomo, della Società, ed è sempre occupato da un espresso fastidio e scetticismo della vita, il quale comunica eziandio a qualche personaggio che prende a dipingere, come a dire Consalvo, Filippo Ottonieri, il Parini ecc., così il Bellini pone l'anima sua nel petto dei personaggi, e fa che tutti amino ad un modo.
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