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      I manichei e gli gnostici tolsero alle religioni della Persia e dell'India alcune credenze che di poi penetrarono nelle tradizioni germaniche. I primi si assimilarono Ormuz ed Ariman, ovvero la luce e le tenebre, il principio buono ed il malvagio, contrapposti, anzi combattenti fra loro. I puri gnostici ebbero maggior fede nella preesistenza e però nel predominio del principio buono. Per essi non creò il mondo l'Altissimo, ma un Demiurgo, un Eons, emanazione di lui, il quale Eons cadde tanto da porsi come nemico del Logos, ovvero del principio buono che è diretta emanazione di Dio. Questa concezione troviamo nella Teologia cristiana, secondo la quale Satana, l'Angelo decaduto e ribelle, allorché gli vien data permissione da Dio, si fa il signore della materia, e spinge l'uomo al peccato, quando questi allettato dalle sensibili cose rifiuta gli ajuti della soprannaturale grazia, e in tutto studia contrapporsi a Cristo, che è l'unico principio del bene, della virtù, della felicità. Fuvvi un tempo in cui molti, non sapendo o non potendo spiegare i fatti per le tenebre in cui era involta la Scienza, tennero per diabolico tutto quel che apparteneva alla Natura. Appresso gli Alemanni le credenze cristiane si fusero con quelle delle Divinità nazionali. Non si miscredettero i vecchi Dei, ma si tennero come convertiti alla fede di Satana, di guisa che vennero tramutati in demoni voluttuosi e corruttori dei figliuoli di Cristo. Venere fu anatemizzata come figliuola di Belzebù, menò il cavaliere Tanhauser sulla montagna, ove tra danze e carole si abbandonava colle sue ninfe ad ogni maniera dissolutezze.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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