E disse Roberto esser figliuolo di un guerriero seduttore, il quale era
Un abitant du sombre empire:
C'était… c'était un démon!
Ora questo demonio, sotto nome di Bertram, stava lì tra la folla, accanto al suo amico Roberto, ad ascoltare la canzone del menestrello. Che cosa era venuto a fare sulla Terra questa creatura dell'Inferno, e perché si adoperava con mille modi astuti a trascinare il figliuolo alla perdizione? Ecco il punto che unifica l'azione, il nodo che l'intreccia. Bertram nell'Inferno ama, si sgomenta della propria solitudine, e vien sulla Terra per trascinare il figliuolo alla colpa, per sottoporlo alla propria potenza, e gettarlo nel regno delle Tenebre. Solo la vicinanza di Roberto potrà acquetare l'ardente brama di quest'anima di fuoco. Io non mi dilungherò a narrare tutte le vie ch'egli tenta a fine di conquistare Roberto, perché non è questo il mio scopo, e perché vado sicuro che i miei lettori sappiano per bene la tela del Dramma; ma dirò solamente che in quest'Opera noi vediamo risvegliarsi tutto quel mondo che fu un tempo lo spauracchio della Società, e che i moderni han fatto disparire come Cristo fe' tacere gli oracoli pagani. Il Fantasma, il Coro diabolico, la Caverna infernale, il Talismano, i Morti invocati ch'escono fuori dalle tombe, tutto è ridestato alla vita dalla onnipotente fantasia. È l'Inferno che viene sulla scena, e diabolica è la Musica che il Meyerbeer ha creata. Ah sì, i suoni mandan quasi il vento pestilenziale delle Bolge. Vi agghiaccia l'anima l'ironia di Bertram, nel duetto con Raimbaut, quando dice:
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