Già nel secolo XIV un altro genere di canto corale era usato dai seguaci di Viklef. Il severo Haendel, appresso cui la profondità del pensiero tien le veci del difetto d'immaginazione, apre un secondo periodo, dopo il quale Gluck, Haydn, Mozart, Beethoven e Weber costituiscono sopra solide basi la Musica drammatica. In Germania e non altrove doveva nascere questo genere di Musica, in cui l'artista pensatore riflette sul Dramma, segue la parola e cerca di renderla co' suoni. Il Meyerbeer è l'ultimo grande figliuolo di questa Scuola, ed appunto perché ultimo ha avuto i mezzi di condurre la Musica ad una singolare determinazione o drammatizzazione. Studiata la filiazione generale del Meyerbeer è bene che noi ci adoperassimo ad indagare il carattere particolare della sua Musica, e propriamente del Roberto.
Ed in prima un genere di Musica fortemente pensata, essenzialmente determinatrice, in somma caratteristica, doveva adagiarsi su di un melodramma più libero, in cui non si pon mente a condurre solamente il pezzo, ma eziandio allo sviluppo dell'azione, all'andamento drammatico. Il melodramma italiano, salvo qualche rara eccezione, è impastoiato e servile. Al recitativo deve seguire per necessità il largo, ed a questo obbligatamente la cabaletta: all'aria deve tener dietro il duetto e che so io, il voglia o pur no l'azione. Ricordami che l’istesso Mercadante, quando scriveva il Pelagio, mi diceva che egli sentivasi impacciato da quella forma convenzionale di melodramma, la quale co' suoi riti non l’ispirava punto.
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