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      E se alcuno osa dire che l'Arte francese ha saputo trovare la via del cuore e ci ha fatto piangere su di molte piaghe dolorose: non importa, sentirete ripetere, non importa, vogliamo in tutto la pura Scuola italiana. Manzoni e non altri, Goldoni e basta. Ah, ma voi obliate che la caduta è dei forti che si levano a volo sublime, e che coloro i quali non sanno slacciarsi dall'andar terra terra, se non vi feriscono con qualche sconcezza, vi agghiacciano bensì colla tapina volgarità. Ciò non va detto pel Goldoni e pel Manzoni, i quali onoro altamente, ma vorrei veder sopravvanzati, essendo in Arte la stazionarietà regresso. Né io so veramente dove sia una Scuola italiana, dappoiché veggo, né può essere altrimenti, nella nostra Istoria letteraria parecchi scrittori, ciascuno dei quali segue la sua via, ma non un Popolo di autori che, non ostante le diversità individuali, indefessamente lavora alla costruzione di un medesimo edifizio. Questa Scuola si formerà quando gli scrittori d'Italia sapranno adoperare i vivi colori della fantasia a pingere scene ed affetti universali, a consolare lagrimevoli e noncurate angosce, e quando cesserà questo sciocco e inverecondo irridere che si fa ai grandi trovati del Secolo, che per contra ci dovrebbero far sentire la grandezza dell'Umanità.
      Anche la Musica tende la mano a queste cortegiane infortunate, e la sua mano può redimerle dalla materialità forse assai più di quel che non facciano il Romanzo ed il Dramma. A maniera di esempio nel Romanzo la Dame aux Camelias incontriamo alcuni particolari che deturpano la purità dell'Arte.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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