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      In tal modo gli eroi di questa Scuola canterellano come il buffone, di guisa che alla Tragedia ed alla Commedia si aggiunge un nuovo genere di Arte ch'io chiamerei Tragedia buffa. In generale questi maestri, pei quali l'Ideale è tutto nella tarantella napoletana, sarebbero acconci a sollazzare l'uditorio con Musiche buffe, anzi quasi tutti han fatto un felice esperimento di se in questo genere piacevolissimo, ma volendo calzare il coturno e non avendo anima da ciò, rimangono schiacciati sotto il duro pondo, e non riescono ad altro che a far ridere gli uomini seri. Io concedo che porgere il carattere alla Musica sia difficile impresa, né si pretende che ciascuno poggi a grande altezza, ma almeno che ogni scrittore s'incammini per la nuova via e tenti la forma moderna. Ma la botte dà di quel vino che ha. La Critica non avrebbe da occuparsi di un genere cosiffattamente estraneo all'Arte, massime quando si considera il dispregio in cui è tenuto eziandio dai giovani maestri di oggi: ma, se ella ne fa alcun motto, egli è perché il mal vezzo può corrompere un uditorio spensierato, il quale movendo in teatro per lenire alcun poco il fastidio delle cure quotidiane, potrebbe agevolmente lasciarsi allettare, con gran nocumento dell'Arte, da una Musica leggiera, scorrevole, anzi scurrile, e che non vale alcun pensiero al mondo. Penetrato il gusto delle facili cose, l'Arte vera è ita, e insieme coll'Arte il carattere de' Cittadini, i quali non prima amano le fanciullaggini musicali che diventano buffoni e snervati, dove che gli animi robusti trovano nelle forti commozioni e nelle profonde meditazioni artistiche il riposo degno di loro.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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