Musica francese. La Musica in Francia si è svolta sempre mercé l'opera degli stranieri. Il Baltazarini, Italiano, gettò in Francia il primo germe dell'Opera; di poi il cardinal Mazzarino risvegliò il gusto per la Musica, il quale era in decadenza sin dal tempo di Richelieu, facendo venir d'Italia alcuni artisti ch'eseguirono la Finta Pazza di Strozzi, e l'Orfeo ed Euridice del Monteverdi. L'esempio spronò i Francesi, i quali tentarono d'imitare nella loro lingua l'Opera italiana, il che recarono ad atto il Cambert e il Perrin; ma sopravvenuto di poi il Lulli, la Musica francese continuò a svilupparsi sotto l'immediata direzione degl'Italiani. Il Campra e il Rameau camminarono sulle tracce del Lulli senza produrre alcuna innovazione sostanziale. In seguito la Serva padrona del Pergolese destò un gran movimento, e divise la società francese in due parti, di cui l'una teneva per la Musica francese e l'altra, a capo della quale erano il Rousseau e il Grimm, per l'italiana. Di poi il Gluck e il Piccini si contesero lo scettro della Musica francese; ed infine il Rossini comparve a dominare eziandio il Teatro francese. E ciò dell'Opéra.
Riguardo all'Opéra-comique noi osserviamo il medesimo fenomeno, e se incontriamo qualche Artista abile, ricercando bene nella Storia ci rendiamo di subito accorti che il suo ingegno fu destato dall'Opera italiana. Il Duni creò in Francia l'Opera comica; il Philidor, il Monsigny e il Gretry scrissero Musica imitando gl'Italiani, anzi il Pergolese svegliò l'ingegno del Monsigny, e alcuni cantanti italiani quello del Gretry.
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