Ma sin dal regno di Carlo II e da quello di Guglielmo III gl'Italiani col canto e colla composizione formarono il gusto della Nazione inglese, la quale continuò sempre estimando la Musica italiana ed avendo in dispregio i propri compositori. L'Haendel di poi diresse il Teatro inglese ed esercitò sul gusto una influenza grandissima. Nell'esecuzione gl'Inglesi riescono forse davvantaggio, come fra gli altri esempi si può scorgere dalla festa che avviene nel mese di Giugno. In un giorno determinato tutti i fanciulli allevati negli Stabilimenti di carità muovono alla Cattedrale di S. Paolo per render grazie a Dio che li fece nascere in quel paese. Cinque o sei mila fanciulli sono sull'anfiteatro che si eleva sino alla cupola della Cattedrale, e al cenno di colui che legge il testo tutti cantano all'unisono inni e cantici. Dice lo Stafford, da cui traggo queste notizie, che nessuna combinazione di armonia può reggere al paragone di quest'unisono accompagnato soltanto dall'organo(11). Inoltre a Londra esistono molte associazioni musicali, come il Concerto della Musica antica, la Società filarmonica che esegue le Sinfonie di Haydn, Mozart e Beethoven, le società dei melodisti, degli armonisti, la compagnia che dà il concerto Eisteddvood. Non ostante l'amore per l'Arte in generale e l'influenza degli stranieri, gl'Inglesi non hanno veramente a cuore altra Musica che quella la quale porta i titoli di petits rondos, bagatelles, badinages, petits riens, souvenirs, ecc; il che è una vera pruova della loro inettitudine musicale.
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